«E` un ottimo inizio e, da oggi, nulla sarà come prima». E` un Pier Ferdinando Casini raggiante, sereno e amichevole con tutti (al punto da lanciarsi in un bacio affettuoso con Rosy Bindi) quello che partecipa all`inaugurazione della mostra "La Dc per l`Italia unita", mostra nata nell`ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell`Unità d`Italia e che si è aperta ieri a Roma al Tempio di Adriano con un timing perfetto quanto casuale: coincide con il giorno dell`insediamento del governo Monti. Governo dentro il quale i cattolici doc e benedetti dalla Chiesa sono tanti e ben assortiti (Riccardi, Ornaghi, Severino, Balduzzi, solo per dire dei maggiori) mentre il Terzo Polo non ha bisogno di ,rivendicare o ascrivere a sé alcun ministro per il semplice fatto che è l`area politica che più crede e ha lavorato, in questi giorni, affinché il tentativo Monti riuscisse. Da Francesco Rutelli (Api), soddisfatto dalla mattina, dagli schermi di Sky, pur se accusa «l`atteggiamento preoccupante del Pd e l`appoggio obliquo di Di Pietro», al presidente della Camera Gianfranco Fini, che nel pomeriggio riceverà proprio Monti cui esprime «vivo apprezzamento per scelte di grande competenza e valore» per la scelta della squadra dei ministri e per come «ha superato questa prima impegnativa prova».
Casini, più tardi, dopo i festeggiamenti per la storia della Dc, terrà il coordinamento nazionale Udc negli uffici della Camera, ma si tratta poco più di una formalità: «Sosterremo il governo con lealtà e impegno - recita il comunicato finale - senza riserve, in maniera convinta e responsabile». Per quanto riguarda la mostra, invece, che è il vero evento clou della giornata atteso da parecchio da ogni ex-dc che si rispetti, è stata organizzata dall`Istituto Luigi Sturzo e da un comitato presieduto dall`ultimo segretario del Ppi Pierluigi Castagnetti (oggi Pd), all`indirizzo del quale sempre Casini fa partire il caloroso applauso di una sala più che gremita poco prima che scorrano in video le immagini del filmato sulla storia della Dc curato da Giovanni Minoli e delle prolusioni, affidate agli ultimi segretari della Dc, Forlani e De Mita, e a Giuseppe De Rita.
E così, nelle stesse ore in cui il governo Monti nasce e giura, il ruolo dei cattolici in politica torna di prepotente attualità.
Fa una certa impressione, in effetti, vedere seduti uno accanto all`altro o mischiati tra di loro senza soluzione di continuità volti che hanno fatto la storia. De Mita e Forlani, all`epoca acerrimi avversari e che anche ieri non si sono risparmiati battute, Guido Bodrato a Gerardo Bianco, Emilio Colombo a Nicola Mancino.
Mancava solo Andreotti.
Ma c`erano, e tutti, anche gli ex-Dc che, nel forzoso bipolarismo all`italiana della prima Repubblica, si sono divisi. E se è vero che oggi Cesa, Cirino Pomicino, Buttiglione, Carra, Lusetti stanno nell`Udc, Beppe Pisanu sta nel Pdl, mentre Franco Marini e Beppe Fioroni, per non dire di Follini. Bindi e Franceschini che stanno nel Pd, «da domani - sottolinea proprio Casini - nulla sarà comee prima. Abbiano un governo di larga convergenza ed è finita anche la diaspora della Dc».
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