lunedì 25 aprile 2016

Prima della Strada Clementina

Si è scritto in più occasioni della centralità di Fossato di Vico rispetto ad un sistema stradale che ne fa un'autentica porta dell'Umbria; tuttavia, prima che il vertiginoso sviluppo avuto da Fabriano negli ultimi anni imponesse l'importanza del collegamento della SS 76 alla Flaminia, il ruolo di Fossato di Vico non era stato sempre incontrastato. Il valico dell'Appennino ed il collegamento della Flaminia con il porto di Ancona ha subito infatti, attraverso i secoli, dei cambiamenti di percorso legati a fatti contingenti.

Nell'antichità assolveva a questo ruolo il diverticulum ab Helvillo Anconam, che in tempi in cui Fabriano non si era ancora sviluppata, si divaricava dalla Flaminia nei pressi di Fossato di Vico e attraversato il territorio sentinate raggiungeva il mare evitando la Valle dell'Esino; l'uso di questo itinerario si è protratto anche nel Medio Evo (anni in cui non esisteva una Diocesi di Fabriano) e durante il dominio pontificio; il Sigismondi testimonia  infatti, che i Vescovi nocerini lo hanno utilizzato ancora in tempi storicamente più recenti per le loro "visitationes" alle parrocchie nel sassoferratese che, raggiungevano "per montem", seguendo quella che era nota volgarmente come "strada del postiglione", dopo essere transitati per Fossato.

Tuttavia nel 1733, per iniziativa del Papa Clemente XII, allo scopo "di smerciare l'acqua di Nocera portandola fino ad Ancona, per farne esito per le vie del mare", venne aperta attraverso la catena appenninica in territorio nocerino la "strada Clementina" che, ricalcando un antico itinerario attraverso la Val di Feggio, ridusse considerevolmente l'importanza del "diverticulum" ed il suo non agevole attraversamento dei monti; "la nuova strada infatti collegava più agevolmente il territorio nocerino e la Flaminia al versante marchigiano dove poi, attraverso la "strada romana di Campodonico" si raggiungevano Fabriano, Jesi ed Ancona secondo un percorso più breve .

L'uso e lo sviluppo di questa strada tuttavia, che avrebbe conferito una evidente centralità al territorio nocerino, ebbe un imprevedibile inciampo appena novanta anni dopo. Il 28 settembre 1823 infatti, il cardinale Annibale della Genga, di origini spoletine e divenuto poi Papa Leone XII, mentre si recava a Roma per partecipare al Conclave, transitò per Campodonico e, attraverso la strada Clementina, per Nocera. Durante il viaggio, avendo sostato per trascorrere la notte presso un piccolo albergo lungo la strada, gestito da una certa "miliordina", durante la notte il cardinale fu derubato della borsa di denaro che recava con sé e che non gli fu restituita perché l'albergatrice negò con ostinazione qualsiasi responsabilità.

In conseguenza il cardinale, al colmo dell'irritazione, se ne era andato con la minaccia: "Se diventerò Papa, la pagherete!". Di fatti, riferiscono i cronisti che dopo la sua elezione a Papa, egli fece valorizzare una nuova strada che da Cancelli conduceva al valico ed a Fossato di Vico, deviando quindi il traffico delle Marche con Roma sulla nuova direttrice, con il risultato che in breve "la miliordina" fu costretta a chiudere i battenti; una operazione che restituiva a Fossato ed al territorio gualdese quanto il predecessore Clemente XII gli aveva tolto poiché, rispetto alla strada Clementina risultavano marginalizzati.

Aggiungiamo che dal 15 ottobre 1966, in seguito all'apertura del traforo attuale, la strada che da Cancelli conduce al valico ha perso la qualifica di strada statale e rimane solo come una panoramica di interesse turistico, mentre l'apertura del traforo ha creato i presupposti della direttissima Ancona-Perugia in corso di realizzazione, consolidando definitivamente la scelta iniziale del Papa Leone XII, al quale Fossato di Vico dovrebbe gratitudine eterna, come si scriveva un tempo nelle lapidi commemorative.

fonte: Valerio Anderlini, www.protadino.it

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