martedì 26 luglio 2011

Borghezio sulle stragi di Oslo e Utoya

L'europarlamentare euroscettico ha scavato nel suo passato di estrema destra, neofascista e xenofobo e ha tirato fuori questa dichiarazione: «Molte idee di Anders Behring Breivik sono buone, alcune ottime. È stato strumentalizzato. È per colpa dell'invasione degli immigrati se poi sono sfociate nella violenza».
È quanto è riuscito a dire il leghista Mario Borghezio, che il 25 luglio durante la trasmissione La zanzara di Radio24 ha provato a giustificare l'assassino terrorista norvegese delle stragi di Oslo e Utoya, ritenuto dal suo stesso legale «un folle che non mostra segni di pietà».
Per l'esponente padano «è la nemesi storica del buonismo assurdo e demenziale di certa sinistra e non solo. Questi sono i capolavori della società aperta che fa girare la polizia senza armi e poi condanna uno stragista a 21 anni. Le strade del buonismo portano all'inferno».

L'UMANITÀ DI MARIO. Quindi le vittime se la sarebbero cercata? «Se l'è cercata quella parte dei norvegesi... ora non è il caso di parlare dei socialisti, perché ne hanno ammazzati 90 e trattandosi di giovani, per di più pacifici, è particolarmente doloroso, ci vuole un minimo di umanità». Anche Borghezio è umano, quindi.

«IN TANTI LA PENSANO COSÌ». Però le idee di Breivik non sono da buttare perché la società aperta «non è il Paradiso terrestre». Borghezio ha spiegato: «Ho ritrovato nelle posizioni espresse da Breivik molti temi che sono comuni a movimenti che ormai vincono le elezioni ogni volta che si vota e prendono il 20% il che vuol dire che 100 milioni di europei la pensano così».
Insomma «alcune delle idee espresse da Breivik, al netto della violenza, sono in qualche caso ottime. Io penso che la difesa dell'Europa cristiana, anche in termini di crociata contro l'islamismo e il terrorismo, contro il progetto del Califfato in Europa, è sacrosanta», ha aggiunto ricordando le posizioni della Fallaci.
Boom, bufera politica scatenata all'istante.

La giustificazione: «Bisogna difendere i cristiani, questo il mio messaggio»



A polverone già sollevato, è stato lo stesso Borghezio a tornare sull'argomento il 26 luglio parlando alla romana Radio Ies: «Sono intervenuto perché ho avuto come l'impressione che questa strage sia servita a qualcosa. Io non penso che lo squilibrato abbia agito con queste finalità, ma chiediamoci: come è possibile che uno così noto alla autorità possa girare così? Se noi facciamo due più due e capiamo che questa strage viene utilizzata per condannare posizioni come quelle di Oriana Fallaci, io non ci sto».

IN DIFESA DEI CRISTIANI. Borghezio ha poi detto: «Non sono nella testa nello squilibrato di Oslo, ma i cristiani non devono essere bestie da sacrificare. Dobbiamo difenderli, questo è il mio messaggio. Ovviamente non con le modalità dallo squilibrato di Oslo, ma vanno difesi», ha aggiunto.

LO SFOGO CONTRO ROMA. Il leghista ha poi spiegato il suo rapporto con Roma e con l'Italia: «Io rappresento la Padania in Europa, non rappresento l'Italia. Sono secessionista, sono sempre stato votato solo da padani e in liste padane. Mi sento italiano? Mi sento padano, ma ho la carta d'identità italiana e rispettoso delle leggi della Repubblica italiana. Io sono contro quelli che magnano a Roma. Io a Roma ce magno? Io a Roma ce magno molto poco perché ci vado poco e malvolentieri. Le poche volte che ci vado cerco di starci poco. Ma tanta gente di Roma mi chiede di creare sezioni padane a Roma! Mi hanno candidato a Roma, ho cercato di nasconderlo. Senza distribuire un santino ho preso 1100 voti. Io non odio i romani, che sono bravissima gente, odio la politica romana!».

Donadi (Idv): «Bossi condanni i deliri di Borghezio»


Il presidente del gruppo Italia dei valori alla Camera Massimo Donadi ha commentato indignato: «Se c'è qualcuno di buon senso nella Lega ha il dovere di intervenire per fermare i deliri carichi di violenza, d'odio e di fondamentalismo di Borghezio. Parole che non meritano alcun commento, solo una ferma e unanime condanna».

«PAROLE IGNOBILI». Per Donadi «il leader della Lega Umberto Bossi ed il ministro dell'Interno Roberto Maroni hanno il dovere di condannare immediatamente le sconcertanti dichiarazioni dell'europarlamentare leghista. Di fronte al massacro di Oslo il silenzio verso parole così ignobili è colpevole, indegno di una forza che siede nel parlamento italiano e al governo del Paese».

PDCI: «È DA RICOVERO». Alessandro Pignatiello, coordinatore della segreteria nazionale del Pdci-Federazione della sinistra, non ha usato mezzi termini per commentare: «Borghezio? Da ricovero. Le sue sono intollerabili affermazioni. Un personaggio del genere, che fa simili dichiarazioni andrebbe perseguito, come minimo, per 'istigazione alla violenza' da mezzo mondo. D'altronde basta andare su Wikipedia per capire chi è Borghezio e quante ne ha fatte 'l'onorevole'...».
Quindi una domanda: «Borghezio alimenta odio e provoca disgusto. Ci chiediamo ancora una volta come può un partito che ospita simili personaggi governare il nostro Paese?».

Pd e Idv: «Oltrepassato il limite, ora dimissioni»



Di fronte a certe frasi la prima reazione è stata quella di prendere subito le distanze: «Le dichiarazioni dell'eurodeputato Mario Borghezio sono il segno che si sta oltrepassando la linea rossa non solo della democrazia, ma anche della civiltà. Esse sono anche il sigillo di una politica che da anni calpesta i valori fondamentali della nostra società, con conseguenze sempre più imprevedibili». Così hanno commentato, in una nota, i capidelegazione al Parlamento europeo David Sassoli (Pd) e Niccolò Rinaldi (Idv).
POPOLO NORVEGESE OFFESO. Nella nota si legge: «Borghezio è un'esponente della maggioranza, si esponga con tali dichiarazioni apologetiche di uno dei più crudeli atti di terrorismo è una vergogna per tutti noi. Inoltre il ruolo europeo di Borghezio costituisce un'onta per le istituzioni Ue, con parole e pensieri che rappresentano una profonda offesa alla sofferenza e alla dignità del popolo norvegese. Una maggioranza e un partito che si rispettino non dovrebbero esitare un attimo per chiedere a Borghezio le sue dimissioni».

Persino la Lega lo scarica: «Solo farneticazioni»


Nemmeno dal suo stesso partito Borghezio ha trovato solidarietà: «Le considerazioni espresse dall'onorevole Mario Borghezio rispetto alle idee del folle criminale responsabile della terribile strage di Oslo sono da ritenersi assolutamente espresse a titolo personale e da valutare come delle farneticazioni», ha affermato seccamente in una nota il ministro per la Semplificazione normativa e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega Nord, Roberto Calderoli.

LE SCUSE UFFICIALI. Di più: «La Lega Nord ha ufficialmente chiesto scusa alla Norvegia, già così duramente colpita dai folli attentati di venerdì scorso, e soprattutto ai familiari delle vittime, per le terribili e inqualificabili considerazioni espresse a titolo personale dall'onorevole Mario Borghezio, considerazioni che ho già definito come farneticazioni e che ribadisco essere tali», ha aggiunto Calderoli.
MARONI SOTTOSCRIVE. Identico parere per il ministro dell'Interno Roberto Maroni, che un'audizione presso il Comitato d'indagine sull'antisemitismo della Camera ha detto, lapidario: «Condivido in pieno il commento del ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli».
I LEGHISTI VENETI SI DISSOCIANO. Anche i deputati della Lega Nord Veneto hanno preso le distanze con una secca comunicazione: «Ci dissociamo dalle dichiarazioni fatte dall'Eurodeputato Mario Borghezio riguardanti la strage di Oslo».
I SENATORI LEGA: «LASCI STARE LA FALLACI». Sulla stessa lunghezza i senatori padani Alberto Filippi, Sergio Divina, Massimo Garavaglia, Fazio Rizzi, Gianvittore Vaccari ed Enrico Montani: «Quello che è successo ad Oslo è agghiacciante. Riteniamo le farneticanti dichiarazioni di Mario Borghezio assolutamente da respingere al mittente», è quanto si legge in una nota congiunta, che così prosegue: «Borghezio lasci in pace la Fallaci che si sta rivoltando nella tomba. Un conto è, come affermava la scrittrice, fermare l'invasione islamica, altro è appoggiare le idee di un pazzo criminale che ha provocato questa strage. La Fallaci, che Bossi quando fondò la Lega non si sognò di chiamare al tavolo intervistò Pol Pot, ma condannò il genocidio dei Khmer Rossi».

GIOVANARDI (PDL): «BOSSI LO CACCI». Pure Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, è intervenuto sull'argomento: «Nella vana speranza di vedere Mario Borghezio dimettersi da parlamentare europeo e vergognarsi delle sue deliranti affermazioni, è troppo chiedere agli amici della Lega la sua espulsione dal movimento per indegnità?».
Quindi, «All'amico Bossi, conoscendone la lealtà e il senso di umanità che lo hanno sempre contraddistinto, rivolgo una sincera preghiera perché non distrugga quello che ha costruito facendo credere al mondo intero che la Lega tolleri al suo interno la presenza di personaggi come Borghezio».


Lettera 43, 26 Luglio 2011


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