Nella giornata dello scontro interno, nel Pd si apre un nuovo fronte
(amministrativo-giudiziario) che scatena altre accuse e veleni. Pomo
della discordia il bilancio del Comune di Firenze guidato dal sindaco
Matteo Renzi, e soprattutto i rilievi della Corte dei conti e le
indagini aperte dalla Procura su una vicenda simile.
Secondo la magistratura contabile, infatti, non solo nella spesa del
personale è stato rilevato «un ammontare della previsione di spesa nel
2012 non conforme al limite previsto» (con uno sforamento sino al 120% e
del 50% rispetto allo scorso anno), ma addirittura l'amministrazione
Renzi, violando il patto di Stabilità, avrebbe contribuito a «uno stato
di precarietà finanziaria» che ormai «risulta aggravata dalla previsione
nel 2012 di nuove assunzioni di personale, rinnovi, proroghe dei
contratti a tempo determinato».
Una situazione che, sempre secondo la Conte dei conti, «costituisce
una grave irregolarità contabile in quanto in contrasto con la normativa
e con i principi generali ai fini del coordinamento della finanza
pubblica».
Due le voci contestate: la destinazione dei proventi derivanti dalle
multe e le «nuove assunzioni». A tre giorni dal ballottaggio a Palazzo
Vecchio è successo il finimondo. Il presidente del consiglio comunale,
Eugenio Giani, ha chiesto chiarimenti e le opposizioni, di destra e
sinistra, si sono scatenate ricordando che proprio sul bilancio un
assessore della giunta Renzi si era dimesso.
Poi sono arrivate le spiegazioni della giunta. L'assessore al
Bilancio Alessandro Petretto ha definito i rilievi della Corte «abituale
attività di monitoraggio» perché costituiscono «solo segnalazioni e
avvertimenti che non hanno natura cogente e perentoria per gli enti
destinatari». E ancora l'amministratore ha spiegato che «rilievi simili a
quelli avanzati al Comune di Firenze sono stati formulati nei confronti
di tanti altri enti locali della nostra Regione». Infine
l'assicurazione che con la Corte tutto era stato chiarito: «Il bilancio è
in equilibrio e sono garantiti il pareggio finanziario nonché il
rispetto degli obiettivi del patto di Stabilità interno», ha specificato
Petretto.
Anche sull'apertura di un fascicolo della Procura (senza ipotesi di
reato né indagati) su un presunto illecito pagamento di indennità a
premi (in tutto pare 65 euro netti a dipendente comunale) Palazzo
Vecchio ha spiegato che si trattava di una vicenda ereditata dalle
passate giunte. «Quella del salario accessorio è una vicenda che risale
al 2001 e non ha niente a che fare con le spese relative alla segreteria
del sindaco o alle assunzioni, come qualcuno ha falsamente ipotizzato
mettendo in giro notizie senza alcun fondamento», ha spiegato
l'assessore comunale al Personale, Elisabetta Meucci.
Intanto infuriano le polemiche. «Non è casuale che la Corte dei conti
esca adesso su Firenze - ha detto ieri alla Zanzara su Radio 24 Roberto
Reggi, coordinatore della campagna elettorale di Matteo Renzi -, ci
sarà qualche amico di Bersani anche alla Corte dei conti».
fonte: Corriere della Sera, 30 novembre 2012
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