venerdì 20 settembre 2013

Sistole e diastole

Sbaglierebbe chi cercasse nell’intervista concessa da papa Francesco alla Civiltà cattolica novità dottrinarie o aperture rivoluzionarie. E non perché la conversazione non contenga notizie, anzi, grazie alla sintonia che il direttore, padre Antonio Spadaro, testimonia, da gesuita a gesuita.
Ma perchè la novità di questa intervista risiede, innanzitutto, nella sua forma e occasione, come già per la lettera a Repubblica. E cioè come prima chance di raccogliere e rigorizzare l’impronta di un magistero che già si è potuto dispiegare a Roma e in Brasile, nelle omelie e nella pastorale.
Un’impronta che sta alla stagione del suo predecessore, come una diastole alla sistole, come se al momento centripeto della concentrazione e del raccoglimento dovesse seguire una fase di apertura e allargamento, di circolazione e comunicazione.
Magari questa pendolarità è soltanto una suggestione, e il depositum fidei invariato.
Eppure, in questo metodo, nel suo timbro mite e fermo, nella maieutica che sollecita, con semplicità, c’è già il segno di un pontificato. Con la dottrina a fare da orizzonte, ma la missione a fare da assillo.
 
Filippo Sensi per Europa

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