giovedì 21 gennaio 2016

Maxi sanzione

Intesa anticoncorrenza nel settore dei servizi di pulizia delle scuole: ad accertarla è stata l’Antitrust che ha inflitto una maxi sanzione, di 110 milioni di euro in totale, alle società CNS (Consorzio Nazionale Servizi società cooperativa), Manutencoop Facility Management, Roma Multiservizi e Kuadra.
L’intesa ha condizionato l’esito della gara pubblica bandita da Consip, la centrale acquisti della Pubblica Amministrazione, per un appalto di rilievo comunitario suddiviso in 13 lotti del valore totale di 1,63 miliardi di euro.
Grazie questa intesa, le 4 società – due delle quali sono i maggiori operatori del mercato – hanno annullato di fatto il reciproco confronto concorrenziale nello svolgimento della gara Consip, per spartirsi i lotti più appetibili e aggiudicarsene il numero massimo consentito.

La gara in questione, bandita dalla centrale acquisti della pubblica amministrazione, riguardava un appalto suddiviso in 13 lotti del valore totale di circa 1,6 miliardi. Secondo l’Autorità presieduta da Giovanni Pitruzzella “pur concorrendo formalmente in maniera autonoma il Cns e la consorziata Manutencoop Facility Management hanno concordato, d’intesa con le altre parti del procedimento, la rispettiva strategia per perseguire obiettivi condivisi e alterare così gli esiti della gara, anche avvalendosi di affidamenti in subappalto per la tutela delle rispettive posizioni di mercato”.
Il comportamento delle società, due delle quali sono i maggiori operatori del mercato, non solo ha condizionato l’esito del bando ma” ha annullato di fatto il reciproco confronto concorrenziale nello svolgimento della gara per spartirsi i lotti più appetibili e aggiudicarsene il numero massimo consentito”, spiega l’Antitrust, secondo cui “la collusione si è realizzata attraverso un utilizzo distorto dello strumento consortile”. L’istruttoria che ha portato alla decisione dell’Autorità garante è stata avviata il 15 ottobre 2014.
Non vi è dubbio che le procedure di gara Consip, tese ad affidare appalti in convenzione, vengono bandite con criteri selettivi che spesso producono un effetto anticoncorrenziale. Infatti, la richiesta di requisiti abnormi, privilegiano la partecipazione di grandi gruppi che, come nel Facility Management, sono associati in un unica federazione sindacale. E’ evidente che questo sistema penalizza fortemente la partecipazione delle PMI, a favore di aziende che da ormai un decennio hanno il monopolio di queste commesse, che a loro volta subappaltano ad altre imprese, strozzando il mercato.
Se intesa c’è stata, è probabile che ora possa scattare un inchiesta per turbativa d’asta oltre alla revoca degli affidamenti da parte di Consip, con l’incameramento della cauzione definitiva.
fonte: www.impresedelsud.it

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