In Italia non è possibile la trascrizione tra matrimoni di persone dello
stesso sesso contratti all'estero. Il ministro dell'Interno Angelino
Alfano sgombra il campo alle interpretazioni fantasiose emerse negli
ultimi mesi in diversi Comuni. "Nessuna azione, nessuna attività,
nessuna decisione, nessuna direttiva dei sindaci, in materia di
stato civile, può prescindere dal quadro normativo vigente nel
nostro Paese. Pertanto, il prefetto di Bologna ha eseguito
correttamente la suo funzione e cioé il compito di garantire che
l'operato del sindaco fosse in linea con le norme attuali" ha detto
rispondendo
all'interrogazione parlamentare degli onorevoli Gigli, Sberna e
Dellai, sulla questione del riconoscimento in Italia di
matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero.
A Bologna il prefetto Ennio Mario Sodano nel luglio scorso ha, infatti, revocato la disposizione del Comune che prevedeva la trascrizione di matrimoni di persone dello stesso sesso celebrati all'estero. "Questo - precisa il ministro Alfano - è a garanzia di tutti i cittadini e per una visione omogenea dell'applicazione delle nostre leggi sul territorio. Il sindaco, in questa materia, che rientra nella competenza esclusiva dello Stato, non agisce in via autonoma, ma opera nella veste di ufficiale di governo e, proprio per questo, deve attenersi alle direttive del Ministero dell'Interno". Per Alfano spetta al Parlamento, "nell'esercizio della sua discrezionalità politica, individuare le giuste forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni".
A Bologna il prefetto Ennio Mario Sodano nel luglio scorso ha, infatti, revocato la disposizione del Comune che prevedeva la trascrizione di matrimoni di persone dello stesso sesso celebrati all'estero. "Questo - precisa il ministro Alfano - è a garanzia di tutti i cittadini e per una visione omogenea dell'applicazione delle nostre leggi sul territorio. Il sindaco, in questa materia, che rientra nella competenza esclusiva dello Stato, non agisce in via autonoma, ma opera nella veste di ufficiale di governo e, proprio per questo, deve attenersi alle direttive del Ministero dell'Interno". Per Alfano spetta al Parlamento, "nell'esercizio della sua discrezionalità politica, individuare le giuste forme di garanzia e di riconoscimento per tali unioni".
fonte:Avvenire 2 ottobre 2014
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