"Siamo dunque arrivati alla domanda capitale del tragico quindicennio berlusconiano: può governare un Paese democratico un leader che da giorni è lo zimbello del mondo per i festini con minorenni prostitute, pagate e travestite da infermiere per eccitare il satrapo stanco? Con ogni evidenza no. In qualsiasi Paese normale un premier coinvolto nel ridicolo e nello squallore si sarebbe già ritirato a vita privata, per difendersi senza coinvolgere lo Stato nella sua vergogna.
Ciò che emerge dalle carte giudiziarie è sufficiente per un giudizio politico di totale inettitudine ad esercitare la leadership governativa e la rappresentanza di una democrazia occidentale.
L'incoscienza del limite, la dismusura eretta a regola di vita, la concezione del rapporto tra uomo e donna, uniti insieme danno forma ad un permanente abuso di potere che macchia le istituzioni e offende lo Stato."
Il capolinea, articolo di fondo non firmato, la Repubblica del 18 gennaio 2011
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