È bastata quella foto per fargli gonfiare la vena sul collo. Lo
scatto del premier Matteo Renzi bello tronfio a Detroit, a braccetto con
l'ad di Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne, ha fatto esplodere Mr. Tod's,
Diego Della Valle. Si è precipitato da Giovanni Floris a Otto e Mezzo
per scaricare addosso al premier tutto il suo livore per quel tradimento
in mondovisione.
«L'incontro tra due grandissimi
“sòla”. E mi dispiace per Matteo, dell'altro ho già parlato in diverse
occasioni». Questo è vero, la sola novità è quella che riguarda il
presidente del Consiglio del quale si vantava essere grande amico. Le
foto di loro due in maglia viola allo stadio Artemio Franchi di Firenze
per seguire l'amata Fiorentina si sono d'improvviso sfocate.
Quell'idillio
nato sugli spalti fatto di grandi sorrisi e forti abbracci è finito per
sempre. Il duro attacco al premier segna la rottura del loro grande
amore.
Della
Valle è un fiume esondato e la sua faccia si fa sempre più rossa quando
incalza le parole col tono della voce, dicendo che «è imbarazzante
discutere di Renzi che conosco da tanti anni. Pensavo fino a qualche
mese fa che potesse essere una risorsa per il Paese e quando mi ha
chiesto consiglio mi sono sempre messo a disposizione, ma i miei
consigli erano di sostenere Letta, di farsi esperienza, di farsi
un'agenda internazionale e di fare una buona squadra».
Renzi
ha fatto tutto il contrario. La squadra che si è fatto è per Della
Valle una manica di «gaglioffi» senza arte né parte. I suoi ministri,
come Maria Elena Boschi, «non hanno esperienza per fare nulla e non
hanno l'autonomia di fare nulla».
Questo affronto
non glielo doveva proprio fare. Il bacio al nemico giurato Marchionne è
qualcosa che anche uno con le spalle larghe come Della Valle non ha
potuto reggere. Quell'inchino alla Fiat-Chrysler ha rappresentato per il
patron della Fiorentina un gesto di arroganza «che in democrazia non
paga mai». Ne ha avute anche per gli Elkann che in Fiat «sanno
commettere solo sbagli».
Insomma,
per uno dei proprietari del Corriere della Sera queste scene non sono
facili da ingoiare: «Marchionne e Renzi sono due persone che non
attendono a quello che dicono».
Definisce il loro
incontro «vergognoso. Non si può più tacere, siamo già all'ultima
spiaggia con un premier ragazzo che promette e non conclude nulla e
ministri con poca esperienza. Non è vero che è l'unico governo
possibile. A quell'età non aveva l'esperienza necessaria. Quando ha
deciso di fare il premier gli ho detto che era pericoloso e ultimamente
gli ho consigliato di occuparsi di salute, sicurezza e scuola ovvero
quello che serve al Paese. Renzi non ha mai lavorato quindi non può
parlare di lavoro come noi, secondo me ha fatto tilt».
fonte: Il Giornale
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