venerdì 1 novembre 2013

Per il maggioritario a doppio turno

Appello per un sistema elettorale maggioritario a doppio turno
Riteniamo che sia tempo di adottare finalmente un sistema elettorale chiaro e trasparente nei suoi meccanismi e nelle sue potenzialità: il maggioritario a doppio turno, sul modello del sistema elettorale francese per l’elezione dei deputati dell’Assemblea nazionale.

A nostro avviso questo sistema ha almeno quattro vantaggi:
• riduce la frammentazione partitica;
• favorisce la costruzione di maggioranze alternative;
• legittima l’eletto con una ampia percentuale di votanti, spesso la maggioranza assoluta;
• facilita un rapporto diretto e potenzialmente più “fiduciario” tra cittadini e rappresentanti.

Più in dettaglio, questo sistema:
- non deprime la competizione, perché nessuno parte sconfitto: al primo turno un brillante candidato di un piccolo partito può superare la soglia di sbarramento;
- pur consentendo una competizione equa anche ai partiti minori, non favorisce la frammentazione in quanto la soglia di sbarramento punisce le liste velleitarie: ovviamente la soglia di sbarramento deve essere elevata, almeno il 15% dei votanti;
- facilita le aggregazioni tra i partiti al fine di presentare un candidato comune tanto al primo turno (per superare lo sbarramento) quanto e soprattutto al secondo turno (per vincere);
- porta alla luce del sole e definisce prima del voto tali alleanze, prefigurando in tal modo le future coalizioni governative;
- rinsalda, con il voto a un candidato nel collegio uninominale, il rapporto tra elettori e rappresentanti, superando le liste bloccate, ma senza le degenerazioni insite in un sistema con preferenze;
- legittima gli eletti in quanto nei loro collegi sono eletti con una quota di consensi elevata e, come insegna il caso francese, spesso a maggioranza assoluta.

Queste caratteristiche del sistema maggioritario a doppio turno ci inducono a ritenerlo il più adatto a contenere la frammentazione, a rafforzare i rapporti fiduciari elettori/eletti, a favorire la formazione di coalizioni e a scegliere la coalizione per il governo, consentendo una competizione bipolare e una democrazia dell’alternanza.

Giovanni Sartori
Luciano Bardi
Piero Ignazi
Oreste Massari

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