venerdì 27 maggio 2011

Berlusconi e Obama

Silvio Berlusconi ha utilizzato anche il palcoscenico internazionale del vertice dei G8 di Deauville, in Francia, per portare avanti la sua crociata contro i magistrati italiani.
Tradendo un certo nervosismo per l'esito delle elezioni amministrative e per i conflitti esplosi all'interno della maggioranza, il Cav si è sfogato anche con il presidente Usa. Parlando con Barack Obama, al meeting dei Grandi, il 26 maggio, il premier ha chiosato: «Noi abbiamo presentato la riforma della giustizia e per noi è fondamentale, perché in questo momento abbiamo quasi una dittatura dei giudici di sinistra».

IL LABIALE: IN ITALIA DITTATURA DEI GIUDICI DI SINISTRA. La frase è stata colta dal labiale di un colloquio tra il premier italiano e l'inquilino della Casa Bianca, trasmesso dal circuito chiuso prima dell'inizio dei lavori di una sessione del G8. Tra Berlusconi e Obama non era previsto alcun incontro bilaterale, ma il premier ha approfittato di una pausa prima dell'inizio per summit per esprimere al presidente Usa le sue preoccupazioni per i giudici comunisti.
Parole alle quali, il presidente americano, non ha dato alcuna risposta, ma che non sono affatto piaciute al presidente dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara: «È molto grave», ha detto a conclusione di una cerimonia in Cassazione, «che questo sia accaduto all'estero, e che una fondamentale istituzione dello Stato venga denigrata anche agli occhi di uno dei più potenti capi di Stato al mondo».

L'exploit di Berlusconi con Obama ha suscitato una valanga di critiche da parte dell'opposizione. «Oggi Berlusconi è riuscito a togliere due minuti del G8 a Obama per dire che il problema degli italiani sono i giudici rossi. È da un pò che glielo dico: quanto dovranno governare prima di dire che i problemi sono colpa loro?», ha ironizzato il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani. Che ha aggiunto: «Non so se Berlusconi chiederà ad Obama l'intervento della Nato».
Il fatto, interviene il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, è che ormai «stiamo perdendo il senso delle dimensioni».
L'unica cosa che mi auguro, ha ironizzato il leader Idv Antonio Di Pietro, è che almeno Obama gli abbia «risposto a dovere spiegando come si comportano negli Usa» per casi come quello di Strauss-Kahn.
La cosa «incredibile», ha rincarato la dose il governatore della Puglia, Nichi Vendola, è che il premier arrivi «a infastidire i leader mondiali con le proprie ossessioni».

PD: UN'ALTRA BRUTTA FIGURA. Ancora più duro il vicepresidente dei deputati del Pd, Alessandro Maran: «Le agenzie riferiscono che Berlusconi ha avuto un colloquio di ben due minuti, 120 secondi con il presidente degli Stati Uniti. E, indovinate su cosa il nostro presidente del Consiglio ha intrattenuto Barack Obama ritardando l'apertura del summit e indispettendo Nicolas Sarkozy e Angela Merkel? Sulla quasi 'dittatura dei giudici di sinistra' in Italia». Certo, ha proseguito Maran, «gli argomenti all'ordine del giorno dei 'grandi' riuniti a Deauville in Francia sono la primavera araba, la decisione su un eventuale sostegno finanziario ai paesi nordafricani in transizione verso la democrazia, la situazione in Medio Oriente, la successione alla guida del Fmi. Ma Berlusconi ha una sola ossessione e noi, di fronte al mondo, facciamo un'altra brutta figura».

IDV: DISCREDITO PER IL PAESE. Dello stesso tenore Leoluca Orlando, portavoce dell'Idv: «Berlusconi continua a gettare discredito sul nostro Paese. Le dichiarazioni rese a Obama al vertice del G8 sono solo la conferma di quanto poco rispetto abbia per gli italiani, la Costituzione e per l'equilibrio fra i tre poteri che sono alla base del nostro sistema  democratico».

GRANATA: INFANGA LA MEMORIA DI FALCONE E BORSELLINO. Durissimo anche il commento di Fabio Granata: «L'ossessione di Berlusconi nei confronti della magistratura arriva persino ad infangare la patria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, offendendola anche di fronte della più grande Nazione occidentale, dove peraltro la memoria dei nostri magistrati è, da sempre, onorata e rispettata», ha detto l'esponente di Fli. «Berlusconi, ancora una volta, ha trovato un motivo per doversi vergognare. È chiaro che il suo nervosismo denota ormai un cupio dissolvi ormai irreversibile, che riguarda lui, il PdL e la sua maggioranza». 

Lettera 43,  26 Maggio 2011

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