venerdì 18 settembre 2015

La misura è colma


Il Colosseo, i siti archeologici del Foro romano e altre aree museali in tutto il Paese hanno chiuso di nuovo per tre ore per assemblee sindacali, lasciando sgomenti i turisti in attesa davanti alle biglietterie sbarrate. Era già successo a Pompei a giugno, venerdì 18 settembre è andata in scena la replica non richiesta. Subito è scoppiata la polemica. E non appena i cancelli sono stati riaperti, è arrivato via twitter il commento durissimo del ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini: «La misura è colma», ha detto, annunciando che d’accordo con il premier Matteo Renzi proporrà in Consiglio dei Ministri previsto nella stessa giornata di inserire musei e luoghi della cultura nei servizi pubblici essenziali.


Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. «Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l'Italia. Oggi decreto legge #Colosseo#lavoltabuona» ha scritto su Twitter.
           
La rabbia di Franceschini
Il ministro in una nota ha poi aggiunto: «Proprio nel momento in cui la tutela e la valorizzazione dei beni culturali sono tornate dopo anni al centro dell'azione di governo, proprio mentre i dati del turismo sono tornati straordinariamente positivi, proprio mentre Expo e Giubileo portano ancora di più l'attenzione del mondo sull'Italia, proprio mentre io sono come ministro impegnato nelle discussioni preparatorie per la legge di stabilità a cercare di portare più risorse per la cultura e per il personale del ministero, una nuova assemblea sindacale, questa volta al Colosseo a ai più importanti siti archeologici di Roma, fa restare turisti in fila davanti agli occhi di tutto il mondo. Il buonsenso nell'applicare regole e nell'esercitare diritti evidentemente non basta più per evitare danni al proprio Paese». Da qui la decisione di intervenire con una nuova legge.
FRANCESCHINI TWEET COLOSSEO

La replica della Camusso
«Stiamo diventando uno strano paese, ogni volta che c'è un'assemblea sindacale si dice che non si può fare, che è diventata una cosa che non è possibile. Capisco che si debba fare attenzione ai periodi di particolare presenza turistica, ma allora si dica chiaramente che i lavoratori non possono più avere strumenti di democrazia»: è il commento di Susanna Camusso, leader della Cgil. Quanto alla possibilità che il governo faccia un decreto per trasformare i monumenti e i luoghi di cultura in servizi essenziali, Camusso ha aggiunto che «questo non cancellerebbe la possibilità di fare scioperi o assemblee".

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