In quel tempo, Gesù entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare.
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: «È fuori di sé».
Mc 3,20-21
Gesù ha subito molte incomprensioni da parte delle
persone che gli erano vicine, anche dai suoi stessi parenti, che lo
considerano quasi impazzito e vogliono quindi tenerlo sotto il loro
stretto controllo. Quando egli non sembra adeguarsi agli schemi e alle
logiche umane, trova l'opposizione degli altri: egli è fuori dai propri
comodi, interessi, fama, è fuori dal proprio "ego: si dona interamente
all'amore e alle esigenze dell'umanità bisognosa e peccatrice. Il brano
evangelico di oggi esprime dunque due mentalità opposte: quella di
Cristo (che vuole donarsi senza riserve) e quella dei parenti
(interessati al buon nome e al controllo delle sue azioni).
Gesù ci insegna ad uscire dalle nostre piccole e grette preoccupazioni umane per aprirci alla "follia" dell'amore e della croce (cf 1 Cor 1,18-25), a mettere in primo piano le esigenze di Dio, a guardarci dalle nostre meschine e borghesi preoccupazioni, dai nostri vantaggi e utilitaristici interessi. Essere con Gesù richiede un profondo cambiamento di mentalità, una radicale conversione al pensiero di Dio, ad accettare i suoi progetti e a lasciarsi sconvolgere dalle sue novità.
Gesù ci insegna ad uscire dalle nostre piccole e grette preoccupazioni umane per aprirci alla "follia" dell'amore e della croce (cf 1 Cor 1,18-25), a mettere in primo piano le esigenze di Dio, a guardarci dalle nostre meschine e borghesi preoccupazioni, dai nostri vantaggi e utilitaristici interessi. Essere con Gesù richiede un profondo cambiamento di mentalità, una radicale conversione al pensiero di Dio, ad accettare i suoi progetti e a lasciarsi sconvolgere dalle sue novità.
Casa di preghiera San Biagio
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