giovedì 24 maggio 2012

Il braccio di ferro

Il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, ha lasciato l'incarico, che ricopriva dall'ottobre 2009. La decisione - da tempo nell'aria - è arrivata oggi nel corso del consiglio di sovrintendenza della banca vaticana. É l'epilogo di un duro braccio di ferro tra Gotti Tedeschi e ambienti vaticani sull'applicazione della legge sulla trasparenza finanziaria e sulla conduzione degli affari dell'ente, gestiti in prima battuta dal direttore generale Paolo Cipriani. Le funzioni per il momento passano al vice presidente.

La crisi al vertice della massima istituzione finanziaria d'Oltretevere è scoppiato all'inizio dell'anno, quando è stata varata una legge che ha messo in discussione la precedente riforma delle finanze vaticane. A fine 2010, infatti, era stata varata con un Motu Proprio di Benedetto XVI una completa revisione delle procedure relative alle transazioni finanziarie - anche a seguito dell'indagine della magistratura di Roma su alcuni trasferimenti, e che avevano portato al sequestro di 23 milioni (poi dissequestrati) e l'iscrizione nel registro degli indagati di Gotti Tedeschi e Cipriani.

La riforma ha istituito l'Aif, autorità di informazione finanziaria, alla cui testa è stato messo il cardinale Attilio Nicora - allora capo anche dell'Apsa, potente dicastero del patrimonio - dandogli poteri molto ampi di controllo. Ma lo scorso 25 gennaio - su impulso del segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, e del capo del governatorato, cardinale Giuseppe Bertello, molto vicino al "primo ministro" papale - è stata varata una legge interna che ha di fatto ridotto questi poteri, dando ampie deleghe di controllo alla Segreteria di Stato, al Governatorato e alla Gendarmeria.

Questa nuova normativa è stata contestata da Nicora e dallo stesso Gotti, e lo scontro è arrivato sui giornali (i "Vaticaleaks"). Ma anche Moneyval - il gruppo del Consiglio d'Europa che valuta le normative antiriciclaggio - ha messo in serio dubbio la rifoma, come emerso nella recente visita Oltretevere e negli incontri della settimana scorsa a Strasburgo con una delegazione della Santa Sede.

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